Ormai non ci sono piú dubbi: dopo l’8 novembre 2016 non esiste nulla che spaventi gli americani (e con loro il mondo intero) piú del 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump. O, meglio, dello shock e dell’incredulitá di dover sopportare per almeno quattro anni un uomo considerato dai piú come il piú grande ipocrita, egocentrico e scellerato candidato della storia americana. Da quel fatidico giorno, cinema e televisione sono stati infarciti da una esagerata, seppur prevedibile, quantità di satira e affilato umorismo da parte di comici, attori, anchorman e opinionisti come grassi tacchini nel giorno del Ringraziamento. Come poteva, dunque, esimersi dall'apportare il suo contributo quel grande autore sregolato che è Ryan Murphy?.
La settima stagione di American horror story (stavolta si parla di ‘Cult’) parte proprio dalla notte delle elezioni presidenziali: Donald J. Trump é il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, un giovane di nome Kai Anderson (ancora un eccellente Evan Peters) grida e si masturba dal piacere con gli occhi fuori dalle orbite davanti alla tv, mentre Ally (una Sarah Poulson sempre in grado di reggere lo show a metá con Peters) e sua moglie Ivy (Alison Pill) vengono prese dallo sconforto, incredule, come milioni di americani incapaci di accettare la dura realtá dei fatti; l’elezione di Trump a presidente é la scintilla che fa detonare la follia del giovane Kai, intenzionato a portare a compimento il suo allucinato e sanguinario piano di patriottica egemonia.
L’impressione predominante che accompagna lo spettatore durante la visione di American horror story: Cult é che Ryan Murphy e Brad Falchuk non abbiano davvero potuto resistere ed esimersi dal dover esternare il loro punto di vista in merito "all’affaire Trump". Basta il solo pilot per svelare le carte in tavola e stipulare un macabro e solenne patto con lo spettatore: Trump é il nostro nuovo presidente, cosí dobbiamo tenercelo, perciò i clown assassini e la scalata del folle Kai Anderson alla poltrona di consigliere e poi senatore (si, é lui il capo della banda di clown squilibrati) dovrá essere interpretata come una mefistofelica allegoria del piú grande e reale incubo americano dopo la tragedia dell’11 settembre 2001. Peccato che, episodio dopo episodio, lo sviluppo narrativo di questa settima stagione di American horror story si dimentichi colpevolmente di quanto preannunciato per proseguire, alla deriva, verso tutt’altra direzione: il ruolo di Kai Anderson riflette quello di un novello Charles Manson, leader di una setta di fanatici con l’obiettivo di rovesciare e annullare lo status quo della moderna societá americana, distruggendo in primis il valore femminile all’interno della societá stessa. Svaniscono di colpo compromessi e ambizioni, lasciando la parola a personaggi confusi e imbambolati al cospetto di un intreccio spesso corretto dall’utilizzo di sgradevoli flashback costruiti come deus ex machina, con il solo scopo di voler giustificare un cambio di rotta mai cosí deciso e straniante.
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American horror story: Cult si presenta come l’ennesima, seppur intrigante, macabra parodia di un evento da tutti scongiurato, per poi divagare in un’insensata analisi del fenomeno delle sette nella recente storia americana (Evan Peters finisce con l’impersonare perfino Andy Warhol, Marshall Applewhite, David Koresh, Jim Jones, Charles Manson e Gesù); gli avvenimenti vengono riproposti sotto forma di cliché per accumulo, perdendo l’opportunitá di poter sviscerare con perizia le nuove fobie della moderna borghesia americana. Probabilmente Murphy e Falchuk avevano intenzione di riproporre lo stesso procedimento narrativo attuato per la sesta stagione (la meravigliosa American horror story: Roanoke), ma stavolta l’impressione é che i due non abbiano saputo omologare due soggetti evidentemente incompatibili tra loro, sia per valenza storica, sia per contenuti e potenzialità narrative.
Cosí American horror story: Cult viene assimilata come quell’incubo reale al quale avrebbe dovuto tenersi ben salda: con incredulitá e disarmante rassegnazione.
Titolo: American Horror Story - Cult
Genere: horror, drammatico, thriller
Episodi: 11
Durata episodi: 40-70 minuti
Trasmissione italiana: Fox Italia
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